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Le pagine di questo libro, attingendo a un'ampia riflessione filosofica e letteraria europea, intercettano momenti e figure di un'esperienza di vita attenta ai segni dell'altrove. Esse mirano a risvegliare quell'attitudine dello spirito che è il dono di vedere le cose con la passione di chi non si chiude a nessuna sorpresa e a nessuna nostalgia, ma anche con il distacco di chi mira a comprenderle nella loro genesi e nella prospettiva del lungo periodo, nella complessità delle loro stratificazioni e dei loro effetti sul presente. Si tratta di riflessioni che vorrebbero richiamare a una saggezza di vita immergendosi nel gioco del suo trascorrere e conservarsi, del suo rivelarsi in scene di libertà, dietro le quali c'è ogni volta una storia, una narrazione potenziale, un di più dell'anima che richiede un di più di tempo per assaporarne/centellinarne la fragranza. Ne consegue l'individuazione, da conquistare e difendere, di uno spazio creativo come lusso dell'anima, come slancio verso un surplus di senso e come antidoto a ogni possibile caduta in una rassegnata prosaicità di vita, come continua sfida a tenersi dentro l'orizzonte di profondità e leggerezza che la vita richiede/impone.